Il 10 gennaio 2024 il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la proposta di Direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde (“Empowering consumers for the green transition”), che modifica la Direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori e la Direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali. La proposta mira a proteggere i consumatori da pratiche sleali in materia di greenwashing e ad aiutarli a compiere scelte di acquisto più informate.
In particolare, si segnala che l’elenco UE delle pratiche commerciali vietate viene integrato da alcune strategie di marketing legate al greenwashing e all’obsolescenza precoce dei beni.
Il testo approvato dal Parlamento europeo si propone di garantire trasparenza e affidabilità all’etichettatura dei prodotti, prevedendo: i) il divieto di utilizzare indicazioni ambientali generiche, come “rispettoso dell’ambiente” o “naturale” o, ancora, “rispettoso degli animali”, se non supportate da prove; ii) il divieto di dichiarazioni che implicano la produzione di un impatto neutro, ridotto o positivo sull’ambiente tramite la partecipazione a sistemi di compensazione delle emissioni di carbonio; iii) il divieto di utilizzare marchi di sostenibilità, ad eccezione che questi siano basati su sistemi di certificazione approvati o creati dalle autorità pubbliche; iv) nuovi obblighi di trasparenza in capo ai professionisti circa le caratteristiche di durabilità dei prodotti; in particolare, le informazioni sulla garanzia della durabilità dei prodotti devono essere chiare e visibili, e a tale scopo sarà creato un nuovo marchio armonizzato per dare risalto ai prodotti con un periodo di garanzia più esteso.
La direttiva deve ora ricevere l’approvazione definitiva del Consiglio per poi essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Gli Stati membri avranno ventiquattro mesi di tempo per recepirla nel diritto nazionale.
Silvia Ciceri, 8 febbraio 2024
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