Disegno di legge recante “Interventi a sostegno della competitività dei capitali e delega al Governo per la riforma organica delle disposizioni in materia di mercati dei capitali recate dal Testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel codice civile applicabili anche agli emittenti”
Il Senato ha approvato in via definitiva il 27 febbraio scorso il disegno di legge recante interventi a sostegno della competitività dei capitali e la delega al Governo per la riforma organica delle disposizioni del T.U.F. in materia di mercati dei capitali e delle norme del codice civile in materia di società di capitali applicabili agli emittenti (c.d. DDL “Capitali”).
Il testo approvato in Senato non contiene modifiche sostanziali rispetto al disegno di legge già approvato dalla Camera con emendamenti il 7 febbraio scorso (A.S. 674-B), di cui si è già data notizia in questa Newsletter.
La finalità della legge è quella di stimolare la crescita del mercato dei capitali italiano, favorendo l’accesso e la permanenza delle imprese nell’ambito dei mercati finanziari.
Il testo approvato si compone di 27 articoli, suddivisi 5 capi:
- semplificazione in materia di accesso e regolamentazione dei mercati di capitali (capo I)
- disciplina delle Autorità nazionali di vigilanza (capo II)
- misure di promozione dell’inclusione finanziaria (capo III)
- modifiche alla disciplina del Patrimonio Destinato (capo IV)
- disposizioni finanziarie (capo V)
Tra le novità più significative vi è la modifica della definizione di emittente PMI nel T.U.F. (con innalzamento della soglia di capitalizzazione massima a 1 miliardo di euro), nonché la riforma della nozione e della disciplina degli emittenti strumenti finanziari diffusi (art. 4).
Si segnala inoltre l’introduzione della possibilità di dematerializzare le quote di piccole e medie imprese che adottano la forma della s.r.l. (art. 3) e la semplificazione per alcune società delle procedure di ammissione alla negoziazione, attraverso l’eliminazione di alcuni requisiti per la quotazione.
Viene altresì soppresso l’obbligo di segnalazione alla Consob delle operazioni effettuate da parte degli azionisti di controllo, che detengano azioni in misura almeno pari al 10% del capitale.
Tra le disposizioni relative agli emittenti si segnalano le modifiche alle norme in materia di voto plurimo e di voto maggiorato (con innalzamento fino a 10 del numero dei voti attribuibili per le azioni a voto plurimo) e la disciplina delle modalità di presentazione della lista da parte dal consiglio di amministrazione uscente in occasione del rinnovo dell’organo amministrativo (art. 12).
L’art. 19 contiene infine la delega il Governo ad adottare, nei 12 mesi successivi alla pubblicazione della legge, uno o più decreti legislativi recanti la revisione del TUF e delle disposizioni del codice civile applicabili agli emittenti in forma di società di capitali.
Silvia Corso, 29 febbraio 2024
Leggi il DDL Capitali approvato in Senato il 27 febbraio 2024